Powerstapler
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l'acciaio abbia subito un intenso attacco chimico ed il suo strato di passivazio-
ne sia andato ampiamente perduto.
Lo strato di passivazione può essere danneggiato o demolito per via chimica
con agenti ad effetto riducente (accettori di ossigeno), sempre che essi agis-
cano sull'acciaio in forma concentrata od a temperature elevate. Queste so-
stanze aggressive sono ad es.:
•
formulazioni contenenti sale e zolfo
•
cloruri (sali)
•
concentrati di erbe aromatiche quali senape, essenza acetica, dadi agli
aromi, soluzioni di sale da cucina etc.
Altri danni possono insorgere a causa di:
•
ruggine esterna (ad es. da altri componenti, utensili ovv. ruggine c.d. volatile)
•
particelle di ferro (ad es. pulviscolo di rettifica)
•
contatto con metalli non ferrosi (passaggio allo stato elementare)
•
carenza di ossigeno (ad es. assenza di aerazione, acqua povera di ossigeno).
Principi generali di lavoro per il trattamento di
apparecchiature in "acciaio inossidabile"
Mantenere la superficie esterna delle apparecchiature in acciaio inossidabile
sempre pulita e ben accessibile all'aria.
Rimuovere quotidianamente tramite pulizia i depositi di calcare, grasso, amido
ed albume. Sotto questi depositi, a causa dell'insufficiente afflusso d'aria può
aver luogo una corrosione. Per la pulizia non devono essere impiegati deter-
genti ad azione sbiancante e contenenti cloro.
Ove non vengano impartite particolari norme di pulizia, è bene in ogni caso uti-
lizzare detergenti a basso tenore di cloro.
Dopo ciascuna operazione di pulizia rimuovere, tramite lavaggio con abbon-
dante acqua di rete, tutti i residui di detergente. Quindi è opportuno far asciu-
gare a fondo le superficie.
Non porre i componenti in acciaio inossidabile più a lungo di quanto stretta-
mente necessario a contatto con acidi concentrati, spezie, sali etc. Anche i va-
pori acidi che si sviluppano durante la pulizia delle piastrelle promuovono la
corrosione "dell'acciaio inossidabile".
Evitare di danneggiare le superficie esterne in acciaio inox, particolarmente
tramite altri metalli diversi dall'acciaio inossidabile stesso. I residui di metalli
estranei formano tracce minuscole di elementi chimici in grado di provocare
corrosione. In ogni caso, è bene evitare un contatto con ferro e acciaio perché
ciò porta alla ruggine c.d. esterna. Se l'acciaio inox entra a contatto con il ferro
(lana d'acciaio, trucioli di tubazioni, acqua ad alta concentrazione di ferro) tale
fenomeno può costituire un innesco per la corrosione. Per la pulizia meccani-
ca impiegare quindi esclusivamente lana di acciaio inox oppure spazzole do-
tate di setole naturali, in plastica o in acciaio inossidabile. La lana d'acciaio o
le spazzole in acciaio non legato danno luogo a ruggine esterna a causa
dell'usura. I punti di ruggine appena formati possono essere eliminati con
agenti abrasivi ad azione blanda o con carta abrasiva a grana fine. Punti di
ruggine più consistenti sono rimovibili impiegando una soluzione calda di aci-
do ossalico al 2 – 3 %. Ove questi detergenti risultino inefficaci, è necessario
un trattamento con acido nitrico al 10 %.
Attenzione, pericolo! Questa operazione può essere effettuata solo da perso-
nale tecnicamente addestrato e nel rispetto delle presenti norme!
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