Grillo G131 Manual De Instrucciones página 23

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Istruzioni originali – Original Instructions – Instructions originales – Original-Anleitungen – Instrucciones originales
ATTREZZI
FRESA
La fresa serve per rompere lo strato superficiale del terreno onde aumentare la permeabilità ed
allo stesso tempo per liberarlo dalle erbe infestanti. La fresatura si può eseguire in prima velocità
se il terreno è duro e tenace o in seconda se il terreno è sciolto o sabbioso. La profondità di
fresatura può essere variata alzando od abbassando il coltello centrale posto sotto il corpo fresa
(fig. 25). Per aumentare la profondità bisogna spostare il coltello verso l'alto. È buona norma
iniziare il lavoro col coltello nella posizione più bassa ed alzarlo poi se si vuole ottenere maggiore
profondità. N.B.: Nei terreni duri, se la macchina tende a saltare in avanti, abbassare al massimo il
coltello fissandolo nel terzo foro. Nei terreni normali o sabbiosi tenere il coltello nel foro centrale e
utilizzare l'asta esterna dentellata per regolare la profondità di lavoro (n° 6 fig. 2). Controllare che il
montaggio dei coltelli sia corretto (vedi fig. 8). La larghezza della fresatura può essere variata,
variando il numero delle zappe e regolando la larghezza del cofano. Quando si smontano le zappe
è consigliabile operare prima da una parte, lasciando montate quelle dell'altra e viceversa; ciò per
avere sempre un riferimento e non incorrere in banali errori. Per allargare la carreggiata delle ruote
oltre al disco variabile sono disponibili allargamenti da cm. 6 (fig. 9). Freni a tamburo indipendenti
(fig. 10). Per usare l'aratro ed avere una buona aderenza, si consigliano ruote in gomma 6.5/80-12
oppure le ruote a gabbia (fig. 11). Per zappare in forti pendenze si possono usare le stesse gabbie
raddoppiate. Per piccoli trasferimenti si può disporre di una comoda ruotina di sostegno della fresa
(fig. 12). Per trainare il rimorchietto abbiamo disponibile un solido tiro di traino (fig. 13). Per dare
maggiore aderenza alla macchina si possono montare le zavorre da 36 kg la coppia (consigliate
per l'aratura) (fig. 14).
ARATRI
Gli aratri (fig. 15) costruiti appositamente per il «131» sono stati particolarmente messi a punto per
ottenere un buon lavoro di aratura senza affaticare eccessivamente l'operatore. Sono disponibili
due tipi: monovomere e voltaorecchio a 180°. Quest'ultimo è indicato principalmente in collina e
per gli ortolani; la profondità del solco ottenibile può variare dai 10 ai 20 cm. a seconda del terreno.
Consigli pratici per l'uso dell'aratro: Il terreno va arato quando è ben temperato, cioè 3/4 giorni
dopo un'abbondante pioggia. Cercare di arare un terreno argilloso in piena siccità non è
conveniente né per la macchina, né per il terreno, che rimarrebbe zolloso, tanto meno per
l'agricoltore che sarebbe sottoposto a fatica. Se invece si ara quando il terreno non è né troppo
umido né troppo secco, il lavoro risulterà di più facile esecuzione e il risultato di gran
soddisfazione.
Preparazione del motocoltivatore:
Si raccomanda di montare ruote in gomma 6.5/80-12 e di allargare la carreggiata girando
opportunamente le flange dei dischi, fino ad ottenere una larghezza interna fra le due ruote di cm.
42. Il peso in fase di aratura non è mai troppo, perciò noi consigliamo di montare una coppia di
zavorre, oppure, come consigliano le case costruttrici di pneumatici, si possono riempire con
acqua le camere d'aria. Volendo si possono invertire le ruote (la destra a sinistra e viceversa), per
far si che le spine dei pneumatici abbiano una maggiore aderenza sul terreno; controllare che le
lame del coltro e del vomere siano ben affilate. A questo punto si monta l'aratro direttamente sulla
flangiatura del motocoltivatore, si registra la profondità di lavoro ruotando il manettino 1 fino a
sollevare di 2-3 centimetri dal piano terra, la parte posteriore 2 dell'aratro (fig. 15). Si controlla poi
che le viti di riscontro 3, per il gioco di guida, abbiano una distanza dal porta attrezzi di almeno 1
cm. per parte. Ora agendo sulla leva 4 si posiziona l'aratro leggermente inclinato (fig. 16) e si inizia
il lavoro. Naturalmente il primo solco sarà di media profondità il secondo invece (lavorando con la
ruota nel solco e di conseguenza con l'aratro perfettamente verticale) sarà già di soddisfazione; se
si desidera variare la profondità del solco (a seconda del terreno) si gira il manettino n. 1.
Ricordiamo che, essendo l'aratura un tipico lavoro di traino, in terreni più tenaci è consigliabile
inserire il bloccaggio del differenziale. Quando l'aratro lavora bene, la parte terminale posteriore 2
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