sinistra o in avanti con tutte le posizioni intermedie). Lo spazzaneve si monta sull'attacco attrezzi e si fissa con i due
dadi. Il manubrio va ruotato di 180° portandolo dalla parte del motore; per far questo seguire le istruzioni date per
il montaggio della barra falciante.
Lo spazzaneve è largo 60 cm. ed è in grado di sgomberare la neve fino ad una altezza massima di 30 cm. Per
ottenere delle buone prestazioni è consigliabile montare le zavorre o le catene. Le due slittine laterali vanno
regolate in modo da sfiorare appena il terreno, se questo è ben piano (strade asfaltate), o da tener alto lo
spazzaneve se il terreno è accidentato.
Manutenzione: terminato il lavoro è sempre opportuno rimuovere la neve rimasta nello spazzaneve per evitare
che, gelando, blocchi la girante della turbina. Verificare frequentemente il livello dell'olio nella scatola centrale.
Aggiungere, se necessario, olio per cambi MP SAE 80W/90 (elevate pressioni).
ARATRO
Gli aratri studiati per il motocoltivatore sono stati particolarmente messi a punto per ottenere dei buoni lavori di
aratura senza affaticare eccessivamente l'operatore. Sono disponibili due tipi: monovomere oppure voltaorecchio
a 180°. Quest'ultimo è particolarmente indicato dove si debbano eseguire lavorazioni nei due sensi, come
rincalzature di filari di vigneti o frutteti. La profondità del solco ottenibile può variare dai 10 ai 15 cm. a seconda del
terreno. È consigliabile l'uso di ruote di ferro (fig. 16).
RIMORCHIO
Il rimorchio costruito per il motocoltivatore è un accessorio molto utile per eseguire piccoli trasporti aziendali. La sua
maneggevolezza, il ridotto ingombro e la rapida applicazione al motocoltivatore ne costituiscono le caratteristiche
più salienti. Il rimorchio si può applicare direttamente al motocoltivatore lasciando montata la fresa e collegandolo
all'apposito attacco di traino (fig. 17).
ZAVORRE PER RUOTE
Le zavorre si montano nei cerchi delle ruote e vengono fissate con due dei quattro dadi che fissano le ruote stesse.
Servono ad aumentare il peso della macchina e quindi l'aderenza; sono consigliabili nei lavori con l'aratro, con
l'assolcatore registrabile ed eventualmente con la fresa o il rimorchio se si vogliono ottenere prestazioni limite. Non
vanno montate sulle ruote a gabbia. Il loro peso è di 10 Kg. cadauna (fig. 18).
TIRO TRAINO
Il tiro di traino serve per accoppiare al motocoltivatore il carrello di trasferimento o il rimorchio, senza smontare la
fresa. Questo attacco si fissa al gancio di traino del motocoltivatore (fig. 19).
RUOTINO SOSTEGNO FRESA
È molto utile nei trasferimenti della macchina perchè tenendo sollevata la fresa dal terreno ne rende più agevole e
meno faticosa la traslazione (fig. 20).
TRINCIAERBA
È a lama rotante ed è largo 50 cm. (fig. 21), può tagliare erbe alte e cannizza.
DISTANZIALI PER RUOTE
Servono per allargare la carreggiata e aumentano quindi la stabilità della macchina sulle pendenze trasversali. Si
montano interposti tra le ruote e i mozzi porta ruote e allargano la carreggiata di 6 cm. per parte (fig. 22).
RUOTE METALLICHE A GABBIA
Queste ruote trovano particolare utilizzazione nell'impiego del motocoltivatore con fresa in terreni molto duri. Infatti
le traversine poste sulla circonferenza delle ruote penetrano nel terreno realizzando quindi un buon ancoraggio della
macchina a terra e impedendo alle ruote di slittare (fig. 23). Le ruote a gabbia si usano anche quando le altre ruote,
gommate o in ferro strette, potrebbero slittare o sprofondare in terreni molli o soffici perchè appena lavorati. L'uso
delle ruote a gabbia è conveniente se limitato a questi casi. Negli altri casi in genere è consigliabile l'uso delle ruote
pneumatiche, che, dove non siano richieste prestazioni di aderenza limite, danno alla macchina una trazione più
regolare e fanno da cuscinetto elastico tra questa e il terreno. Sono disponibili anche anelli gemellari da accoppiare
a dette ruote.
CARRELLO CONTENITORE
Il carrello contenitore si applica alla flangiatura attrezzi, è dotato di ribaltabile per il cassone e ruote piroettanti per
facilitarne la guida (fig. 24).
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