Medela Invia Gauze Instrucciones De Uso página 61

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Emostasi, anticoagulanti e inibitori dell'aggregazione piastrinica: i pazienti privi di sufficiente emostasi delle
ferite presentano un rischio di sanguinamento maggiore che, se non controllato, può avere esiti letali. Tali pazienti
devono essere trattati e monitorati in un ambiente di cura ritenuto adeguato dal medico curante.
Prestare attenzione durante il trattamento di pazienti che assumono dosi di anticoagulanti o inibitori
dell'aggregazione piastrinica ritenuti favorire il rischio
di sanguinamento (in relazione al tipo e alla complessità della ferita). Quando si inizia la terapia, valutare
l'impostazione della pressione negativa e la modalità terapeutica.
Emostatici applicati sulla sede della ferita: gli emostatici non suturati (ad esempio cera da osso, spugna di
gelatina riassorbibile e sigillante spray per ferite) se rotti possono accrescere il rischio di sanguinamento che, se non
controllato, può avere esiti letali. Protezione dallo spostamento degli emostatici. Quando si inizia la terapia, valutare
l'impostazione della pressione negativa e la modalità terapeutica.
Estremità taglienti: i frammenti ossei e le estremità taglienti possono forare le barriere protettive, i vasi e gli organi
provocando lesioni, che a propria volta possono comportare sanguinamento che, se non controllato, può avere esiti
letali. Prestare attenzione al possibile spostamento della posizione relativa di tessuti, vasi e organi nella ferita che
può accrescere la possibilità di contatto con estremità taglienti. Le estremità taglienti e i frammenti ossei devono
essere eliminati dalla zona della ferita oppure coperti, onde evitare che forino i vasi sanguigni e gli organi prima
dell'applicazione della terapia. Laddove possibile, uniformare e coprire completamente le eventuali estremità residue
così da ridurre il rischio di lesioni gravi e letali qualora si verificasse lo spostamento delle strutture. Prestare attenzio-
ne durante la rimozione di componenti della medicazione dalla ferita, in modo da non danneggiare la ferita con estre-
mità taglienti non protette.
Ferite infette: le ferite infette devono essere attentamente monitorate e possono richiedere sostituzioni della medi-
cazione più frequenti rispetto alle ferite non infette, in funzione di fattori quali le condizioni della ferita e le finalità
terapeutiche. Per informazioni dettagliate sulla frequenza della sostituzione della medicazione fare riferimento alle
istruzioni di applicazione della medicazione. Come per qualsiasi trattamento delle ferite, medici e pazienti/assistenti
devono monitorare spesso la ferita del paziente, il tessuto circostante e l'essudato per rilevare la presenza di segnali
di infezione, aggravamento dell'infezione o altre complicanze. Alcuni segni di infezione sono febbre, sensibilità, arros-
samento, gonfiore, prurito, eruzione cutanea, maggiore calore nell'area della ferita o in quella circostante, fuoriuscita
purulenta e forte odore. L'infezione può essere grave e comportare complicanze come dolore, malessere, febbre,
cancrena, shock tossico, shock settico e/o lesioni letali. Alcuni segni o complicanze di infezione sistemica sono nau-
sea, vomito, diarrea, mal di testa, vertigini, svenimenti, gola irritata con gonfiore delle membrane mucose, disorienta-
mento, febbre alta, ipotensione refrattaria e/o ortostatica ed eritroedema (un'eruzione cutanea simile a quella causata
dalle bruciature solari).
In presenza di segni di comparsa di infezione sistemica o di infezione in estensione nella sede della ferita,
contattare immediatamente un medico per stabilire se occorre sospendere la terapia.
Osteomielite: il sistema terapeutico NON deve essere impiegato su ferite con osteomielite non trattata. Prestare
attenzione a un'attenta detersione di tutto il tessuto necrotico non vitale, come ad esempio ossa infette (se del caso),
e a un'idonea terapia antibiotica.
Protezione di tendini, legamenti e nervi: proteggere tendini, legamenti e nervi così
da evitare il contatto diretto con medicazioni in garza. Queste strutture possono essere coperte con tessuto natura-
le, materiale non aderente a maglia o tessuto bioingegnerizzato così da minimizzare il rischio di essiccazione e lesio-
ni.
Applicazione della garza: impiegare sempre medicazioni contenute in confezioni sterili che non siano state aperte né
danneggiate. Non inserire pezzi di medicazioni in garza in tunnel ciechi/non esplorati. Non forzare le medicazioni in garza
nelle aree della ferita, poiché si potrebbero danneggiare i tessuti, alterare l'erogazione della pressione negativa e ostacola-
re la rimozione di essudato e garza. Contare sempre il numero totale di pezzi di garza utilizzati nella ferita e appuntarlo
sulla pellicola trasparente e nella cartella del paziente. Documentare inoltre la data di sostituzione della medicazione sulla
pellicola trasparente.
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