4. Principio di funzionamento
Studi effettuati da R. v. Helmholtz (1887) hanno dimo-
strato che gli ioni presenti in un'atmosfera soprassa-
tura di vapore acqueo formano nuclei di condensa-
zione sui quali si depositano le goccioline di nebbia.
Le particelle caricate emesse da elementi radioattivi
producono, lungo il loro percorso nell'atmosfera
circostante, elevate quantità di coppie di ioni. Se
l'aria circostante è soprassatura di vapore acqueo, gli
ioni fungono da nuclei di condensazione e il fascio
delle particelle diviene, se sufficientemente illumina-
to, una traccia di nebbia perfettamente visibile ("scia
di condensa").
La soprassaturazione dell'aria circostante con vapore
acqueo nella camera a nebbia è causata
dall'improvvisa decompressione e dal conseguente
raffreddamento del gas di riempimento.
5. Comandi
5.1 Indicazioni generali
1. Per chiudere ermeticamente la camera a nebbia,
serrare saldamente le viti a testa zigrinata. Immer-
gendo in acqua la camera e premendo la sfera in
gomma è possibile rendere visibili i punti non a tenu-
ta.
2. La camera a nebbia deve essere assolutamente
priva di polvere. Quando viene estratta la barra ra-
diante, chiudere il raccordo di riempimento con un
tappo di gomma. Il pericolo di contaminazione è
particolarmente elevato quando la camera viene
smontata. Pertanto aprire la camera quanto più ra-
ramente possibile e prima del montaggio pulirla
accuratamente con una pelle di daino per finestre
umida.
3. Quando la barra radiante è inserita nel raccordo di
riempimento o il raccordo è chiuso ermeticamente, la
camera a nebbia resta a lungo pronta all'uso.
4. La barra radiante è a tenuta di emanazioni. Anche
se lasciata a lungo nella camera a nebbia, non sussi-
ste il rischio di inquinamento radioattivo.
5. La resistente piastra di copertura pianparallela
consente nitide riprese fotografiche ortoscopiche. A
tale scopo posizionare i diaframmi per l'illuminazione
in modo tale che i fasci di luce non colpiscano la
piastra di fondo nera.
6. Per ovviare alla diminuzione dell'umidità sulla
piastra in plexiglas durante il magazzinaggio o in caso
di
riscaldamento
dall'illuminazione, posizionare sulla piastra un panno
di lana riscaldato.
non
uniforme
causato
5.2 Esecuzione
•
Attraverso il raccordo di riempimento inserire
nella camera il liquido (da 10 a 20 gocce circa) u-
tilizzando una pipetta e scuotere per distribuire il
liquido in modo uniforme.
•
Avvitare la barra radiante nel raccordo di riem-
pimento. Utilizzando un cacciavite o un oggetto
piatto ruotare la barra fino a quando l'estremità
ribassata è rivolta verso il centro della camera.
•
Fissare la camera a nebbia in posizione orizzonta-
le ad uno stativo.
•
Disporre l'illuminazione in modo tale che il fascio
di raggi luminosi penetri la camera di lato per-
pendicolarmente alla direzione dei raggi del pre-
parato.
•
Strofinare la piastra di base con un panno di lana
senza esercitare pressione.
•
Comprimere energicamente la sfera di gomma,
tenere premuto per 1-2 secondi, quindi rilasciare
la sfera.
Al rilascio della sfera di gomma i fasci delle particelle
α emesse dalla barra radiante divengono visibili come
tracce di nebbia che si dissolvono lentamente dopo 1-
2 secondi. La procedura può essere ripetuta già dopo
pochi secondi.
•
Inclinando la camera a nebbia, portare la pellico-
la assorbente nella traiettoria dei raggi ed osser-
vare l'assorbimento dei raggi α sulla carta.
5.3 Note
1. Strofinando la piastra di copertura, tra essa e il
corpo della camera si forma un campo elettrico attra-
verso il quale la camera viene pulita da eventuali ioni
residui dannosi che produrrebbero una sorta di vela-
tura. Se in caso di ripetuta applicazione si ottengono
immagini non nitide, strofinare nuovamente la pia-
stra di base.
2. Nell'immagine della camera a nebbia si distinguo-
no chiaramente fasci di lunghezza diversa, laddove
molti sono di lunghezza equivalente alla metà di
quelli più lunghi. Dalla diversa lunghezza dei fasci si
può stabilire che la velocità di uscita ha valori diversi.
Ogni materiale α-emittente (nuclide) è caratterizzato
da diversa energia e quindi da una diversa portata
nell'aria. Le particelle α del radio 226 hanno una
portata di 3,6 cm (in presenza di pressione atmosferi-
ca). Le particelle che formano fasci lunghi derivano
da un prodotto di decadimento (Ra A, portata 6,3 cm).
Davanti al preparato si trova una sottilissima pellico-
la. Pertanto la portata osservata è leggermente infe-
riore a quella indicata nelle tabelle.
Se durante il suo percorso una particella α incontra il
nucleo di un atomo, essa cambia direzione, mentre il
nucleo incontrato e quindi spostato produce una
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