U
e
=
2
m
I
R
H
si può calcolare un valore approssimativo per e/m.
5.3 Effetto di un campo magnetico assiale
•
Cablare il tubo come indicato nella fig. 5.
•
Inserire una bobina dalla parte anteriore nella
scanalatura del portatubi in modo tale da rac-
chiudere lo schermo fluorescente.
•
Impostare la tensione anodica U
simo (tensione delle piastre U
•
Aumentare lentamente la corrente della bobina
I
.
H
Con un solo vettore assiale della velocità v
regge la non linearità assiale del raggio e coincide
con quella del vero asse del campo.
•
Marcare con un perno in feltro la posizione del
raggio.
•
Impostare I
a 1,5 A, aumentare lentamente U
H
in modo tale che un secondo vettore della velo-
cità v
agisca sul raggio.
p
•
Osservare il fascio elettronico attraverso la bo-
bina.
Il percorso dei raggi si trasforma in un'ellisse. Il
raggio in questo caso non si muove intorno all'asse
del campo, bensì torna sempre indietro dopo ogni
percorso ad anello.
•
Invertire il campo B invertendo la polarità della
bobina di Helmholtz ed osservare il raggio.
•
Modificare la tensione anodica ed osservare
l'effetto sull'ellisse, tornare quindi a 60 V.
Fig. 2 Ellisse del raggio deviato
⋅
⋅
5
A
1
.
15
10
2
a 60 V al mas-
A
= 0 V).
P
si cor-
a
Percentuale di errori dei risultati
6.
1. Il raggio circolare dell'esperimento 5.2 è visibile
per mezzo di emissioni di fotoni. Tale energia va
persa e non viene sostituita. Per questo motivo il
raggio tende ad un andamento a forma di spirale
invece di seguire una guida circolare. Con un raggio
fisso R ed una guida circolare reale, U
re rispetto alla misurazione, l'errore nella determi-
nazione di e/m è quindi sempre di segno negativo.
Ciononostante si ottengono dei risultati con una
precisione del 20%.
2. Negli esperimenti con raggi a deflessione circola-
re quale l'esperimento 5.1, si ottengono dei risultati
maggiori rispetto al valore di letteratura. I punti A e
E verso i quali il raggio viene deviato, si trovano al
di fuori della regione omogenea delle bobine di
Helmholtz. La densità di flusso in questi punti dimi-
nuisce. Con un raggio determinato R e un campo
omogeneo, U
/I
A
ne, l'errore nella determinazione di e/m è quindi
sempre di segno positivo. Ciononostante si ottengo-
P
no dei risultati con una precisione del 20%.
1. Limitazione della corrente anodica: per evitare le
sostanze chimiche emesse dai catodi a causa del
bombardamento troppo forte con ioni positivi sugli
elettrodi, occorre limitare la corrente anodica a 20
mA ogni qualvolta possibile. Correnti maggiori sono
tollerabili per breve tempo, per periodi prolungati
tuttavia riducono la normale durata del tubo.
2. Stabilità termica dei catodi: per lo stesso motivo,
è da evitare il bombardamento di un catodo freddo,
mentre è in fase di riscaldamento.
3. Focalizzazione del raggio: grazie a tensioni minori
U
sulla piastra di deflessione è possibile focalizzare
P
il raggio. Le tensioni superiori a 6 V determinano un
peggioramento dei risultati.
4
/I
A
² è minore rispetto alla misurazio-
H
7. Note
² è maggio-
H