HEINE LAMBDA 100 Manual De Instrucciones página 16

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Utilizzo
Eseguire l'esame col retinometro, sempre con luce soffusa. Occhi con opacizzazi-
one si dovrebbero dilatare al massimo, operazione non necessaria in assenza di
opacizzazione. Spiegare, nel limite del possibile, al paziente cosa vedrà, avvalendosi
del foglio o cartoncino allegato relativo al retinometro. Esercitarsi prima con l'occhio
che vede meglio.
Fare accomodare il paziente in modo confortevole. Dovrebbe guardare nell'angolo più
distante della stanza oscurata.
Accendere lo strumento. Regolare l'intensità della luce provando sul proprio occhio.
(E' probabile che durante la visita si debba cambiare l'intensità della stessa).
Selezionare con la leva (3) l'orientamento delle linee e con la rondella (4) un basso
valore del visus.
Appoggiare il retinometro alla fronte del paziente e indirizzare il raggio rosso sulla
pupilla. Guardare da una certa distanza lateralmente o sopra lo strumento verso
l'occhio (tra il supporto frontale (1) e la testina dello strumento c'è una finestrella (2))
e osservare i riflessi dei puntini di luce sulla cornea.
Guidare il raggio di luce, tramite leggeri movimenti di inclinazione e rotazione del
manico, sulla pupilla, fino a quando il paziente riconosce la figura test con le linee
rosse e nere. Concordare con lui come rispondere alle domande sull'orientamento
delle linee (verbalmente o con segni della mano). Una visione non omogenea nella
rotondità della figura test, oppure la deformazioni delle linee, potrebbero indicare una
disfunzione della macula.
Cambiare l'orientamento delle linee (con la levetta 3), senza staccare lo strumento.
Aumentare il valore del visus fino a che il paziente non riconosca più l'orientamento
delle linee. L'ultimo valore riconosciuto corrisponde alla potenziale acuità visiva.
Indicazioni generali per l'esame dell'acuità visiva col retinometro:
Negli ultimi anni si è affermato, specialmente nei casi di opacizzazione, il metodo
soggettivoquantitativo per l'esame della potenziale acuità visiva col retinometro. Nor-
malmente si raggiungono risultati molto attendibili, importante è attenersi ad alcune
linee di principio: In presenza di opacizzazione molto dense, sotto un ototipo visus di
0,1 si riduce la previsione dell'affidabilità, il visus post-operativo è spesso migliore del
visus-retinometrico. Con occhi ambliopi i risultati tendono verso valori falso-positivi a
causa del grande campo visivo della figura test. In ametropie maggiori di ca 6 dt. si
possono ottenere migliori risultati se il paziente viene visitato con i propri occhiali.
Lo stesso dicasi per casi di forte astigmatismo. Nistagmismo e tremore, problemi di
comunicazione, senilità o debolezza, possono essere fattori limitativi. Generalmente
vale la considerazione che i processi degenerativi possono avere un'influenza
limitativa rilevante, e che solo un'adeguata esperienza dell'esaminatore permette una
valorizzazione dei risultati. (Un'ottima riproduzione del tema con ricca letteratura si
trova presso: Lachenmayer, Potentielle Sehschärfe bei Störungen der brechenden
Medien, Editore: Quintessenz München 1993).
Gli retinómetro HEINE sono stati concepiti per esami di temporanea < 2 min. con una
pausa di 15 minuti tra un utilizzo e l'altro.
16/40
med 2214
2020-06-02
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