"Roar Ege" - Fedele riproduzione di una nave vichinga danese.
Questo splendido modello della Billing Boats è una precisa
riproduzione della nave vichinga "Skuldelev 3" è. La "Skuldelev 3"
era una piccola barca mercantile, ben proporzionata con i suoi 14 m
di lunghezza, e venne varata intorno all'anno 1000 d.C. nei pressi del
fiordo "Roskildje".
Nel 1962 archeologi del museo nazionale danese riportarono alla
luce il relitto della barca originale giacente nel fiordo: lo Skuldelev
ed altre 4 barche erano state infatti caricate con pietre e fatte
affondare nel mezzo del canale navigabile del fiordo, un metodo
altrettanto semplice quanto effettivo per impedire a barche nemiche
l'accesso dal mare all'antica città reale di Roskilde. Conclusi gli
scavi le barche furono smontate ed i loro pezzi meticolosamente
conservati. Esse vennero poi ricostruite nel padiglione costruito
all'uopo, il "Vikingeship Halleme" di Roskilde, sull'isola di Sjaelleland.
Migliaia di turisti e di appassionati di barche vengono ogni anno
da tutto il mondo a vedere queste impressionanti testimonianze
di un'epoca tramontata. Successivamente, tra il 1982 ed il 1984,
un gruppo di artigiani ha costruito una replica fedelissima dello
"Skuldelev Skibet nr. 3", che è poi stata battezzata "Roar Ege". Da
annotare che per la costruzione si è ricorsi agli stessi attrezzi ed
alle medesime rudimentali tecnologie di 1000 anni fa. Per tagliare i
listoni del fasciame (con uno spessore massimo di 2 cm) dai tronchi
di legno di quercia gli artigiani hanno usato l'accetta, badando
di seguire esattamente il corso della venatura del legno. Che con
questo sistema si potesse raggiungere una maggiore stabilità dei
listoni era fatto già noto ai vichinghi. Nella realizzazione della Roar
Ege si è prestata attenzione ad ogni singolo particolare. Il risultato:
una gran bella barca dalle buone caratteristiche di vela. Sia l'insieme
delle attrezzature che le vele sono state ricostruite sulla base di
una dettagliata analisi di numerosi altri relitti di barche dell'epoca
vichinga. Negli studi sono stati presi in considerazione anche tipi di
navi della Norvegia occidentale e settentrionale del Settecento, per
comprendere come fossero attrezzate le barche vichinghe e come
andavano sotto vento. Le esperienze fatte con la "Roar Ege" hanno
dimostrato comunque che barche di questo tipo, cioè ad un albero
dotato di pennone, avevano delle buone caratteristiche di vela. Per
poter maneggiare la barca con un peso di 4-5 tonnellate è necessario
un equipaggio di 4 o 5 persone.
Si suppone che questo tipo di barca appartenesse a proprietari di
grandi poderi e che le barche servissero per il trasporto dei prodotti
agricoli ai mercati. Probabilmente erano anche adibite al trasporto di
persone, per le riunioni durante le quali si decideva sulle sorti delle
terre. Le barche navigavano nei canali lungo le coste danesi ed in
tutto il Mar Baltico.
Fig. 1, 1a, 1b (della pianta principale) e 1c
Per la costruzione del Vostro modello Vi serve un'asse di costruzione
perfettamente piana, possibilmente un'asse in truciolato priva di
svergolamenti. Incollate con colla a spray le mascherine che dovete
ritagliare previamente dal disegno:vi saranno di aiuto durante i lavori
di montaggio. Cominciate con la metà destra, fig. 1 e continuate con
la metà sinistra 1a. Successivamente si monta la chiglia composta
dai pezzi Nr. 1 e 2 e dalla mastra Nr. 3. I pezzi 1 e 2 vanno fissati
con chiodini F320 sull'asse; prima di incollare la mastra 3 bisogna
levigarla con cura dandole la sagomatura giusta (vedi fig. 1b). Il tutto
si incolla con colla bianca.
Fig. 2
Questa figura mette in evidenza sia le ordinate secondarie,
contrassegnate con un asterisco, che i listelli di rinforzo Nr. 38. I
listelli Nr. 38 si incollano rispettivamente a sinistra e a destra delle
ordinate secondarie e vanno fissate poi per mezzo di piccoli chiodini
F330 (senza colla) sull'asse di costruzione. I listelli traversali 38 che
collegano le ordinate secondarie 9F - 9A si incollano nelle rispettive
sedi presenti alle ordinate. Riportate sui listelli secondari le sedi dove
applicare successivamente i vari listelli del secondo fasciame.
I
Fig. 3
Il primo listello di fasciame va incollato sulla chiglia all'interno
della linea tratteggiata. Tutti i listelli successivi si incollano sulle
sedi previamente tratteggiate e lungo i listelli già fissati. I listelli
del fasciame già messi in opera devono essere rastremati alle due
estremità (poppa e prua); in questo modo si evita che la sagoma
dello scafo si ingrossi inopportunamente, lasciando un'impressione
poco elegante. Abbiate cura che eventuali residui di colla non
scorrano tra ordinate secondarie e listelli; altrimenti potrebbe
succedere che lo scafo si lasci staccare solo con fatica dall'asse di
costruzione. Eventuali residui di colla vanno immediatamente tolti con
uno straccio umido.
Finché la colla non è perfettamente asciutta conviene fissare i listelli
sulle ordinate con mollette per il bucato ovvero con piccoli aghi.
Fig. 4
Ormai il rivestimento dello scafo è finito; i lavori possono procedere
incollando i pezzi 19 e 20 allo scafo. Badate che questi pezzi
seguano esattamente il corso dei listelli. Consigliamo di lasciar
riposare lo scafo per alcuni giorni perché la colla possa indurire
perfettamente.
Fig. 5
Questa fotografia mostra una parte pronta della nave vichinga che
è già stata tolta dall'asse di costruzione. A questo punto, visto che
già conoscete il metodo di costruzione, potete metterVi con calma al
lavoro per la seconda metà dello scafo.
Fig. 6
Questa fotografia mette in evidenza come il listello distanziale va
inserito nello scafo completo. Il listello si ricava dal legno Nr. 38; la
lunghezza precisa è di 133 mm. È fondamentale montare questo
listello prima di procedere con i lavori, dal momento che lo scafo
si svergolerebbe, una volta tolto dall'asse di costruzione. Il listello
distanziale deve restare nello scafo finché non saranno montate tutte
le ordinate, le panchine ecc..
Fig. 7
Questa foto mostra l'inizio dei lavori di rifinitura. Prima di tutto
si montano le varie ordinate, per inserire quindi il primo listello
longitudinale, il trincarino, Nr. 27. Osservate che tutte le ordinate,
listelli, trincarino panchine ecc. devono essere adattate allo scafo,
cioè bisogna levigarle con estrema scrupolosità. Per facilitare questo
lavoro di levigatura consigliamo di fabbricare appositi blocchetti
ricavati da pezzi di legno di recupero sui quali si incolla della carta
vetrata di diverso spessore.
Fig. 8
Sulla fig. 8 potete ammirare la barca di vichinghi già in stato di
avanzata rifinitura; mancano ancora le attrezzature. La fig. 8a
mette in evidenza l'albero ed il pennone in scala 1:1; inoltre si vede
(ingrandita) la zona del timone. Non dimenticate di sagomare i 2/3
inferiori del timone che deve essere rastremato fine fine dalla parte
posteriore.
Per quanto riguarda le attrezzature bisogna osservare che tutte
le giunture devono essere annodate (p.es. blocchetti ecc.). La
vela si fissa al pennone con filo per manovre Nr. 71. annodandola
opportunamente (cfr. pianta principale).
ROAR EGE - Um modelo exato de um barco viking dinamarquês.
O ROAR EGE é uma cópia exata do barco viking Skuldelev 3, um
pequeno e bem bolado barco mercante de 14 m de comprimento,
construído por volta do ano 1.000 d.C, às margens do Fiorde
de Roskilde. O barco original foi encontrado após escavações
realizadas em 1962 pelo Museu Nacional da Dinamarca, no Fiorde
de Roskilde. Estava afundado junto com mais quatro barcos,
enchidos de pedras para barrar a entrada de frotas inimigas para a
antiga cidade real de Roskilde. Após a escavação, os barcos viking
foram conservados e restaurados no Pavilhão de Barcos Viking
de Roskilde, onde são visitados anualmente por muitos turistas e
interessados em história naval do mundo inteiro. Em 1984-85, o
ROAR EGE foi construído como uma cópia exata do barco Skuldelev
3. O carvalho foi cortado como na era dos vikings, não foi serrado,
porque proporcionava peças mais fortes, se fossem seguidas as
fibras da madeira. As placas, as peças de armação, etc., foram
cortadas com machados iguais aos utilizados pelos construtores
do barco original. Em todos os detalhes, foi seguida a forma e
estrutura do casco original, e o resultado foi um barco belo e fácil de
manobrar. O cordame e as velas de ROAR EGE foram reconstruídos
a partir de análises abrangentes deste e de outros barcos da era dos
vikings. Os tipos de embarcações do Oeste e do Norte da Noruega,
do século XIX, também contribuíram para mostrar como era o
cordame e as velas dos barcos viking originais. A experiência com
o ROAR EGE mostra que um barco veleiro de um mastro, de vergas
deste tipo, era muito fácil de navegar, também quando cruzava com
o vento.
O ROAR EGE pode carregar 4 a 5 toneladas de carga e exige 4 a 5
tripulantes para atender o cordame e o timão durante a navegação.
Provavelmente, o barco destinava-se a ser utilizado por uma só
exploração agrícola de grande porte, quando o camponês e seus
trabalhadores iam para o mercado vender os próprios produtos ou
para ir à assembléia comunitária tomar decisões sobre os assuntos
do povoado. A área de navegação foram as águas territoriais
dinamarquesas, assim como o Mar Báltico.
Fig. 1, 1a, 1 b (na planta principal) e 1 c.
Para a construção do barco viking, deve-se utilizar um fundamento
de construção - de preferência uma chapa de aglomerado que
não sai de forma. Nessa chapa, fixa-se, com cola spray, o plano
de montagem (que é recortado da planta) - primeiro a metade da
esquerda (fig. 1) e, depois, a metade da direita (fig. 1a). Nesta
metade, monta-se, agora, a quilha, que consiste das partes nº 1 e 2,
assim como o suporte do mastro, nº 3. As peças nº 1 e 2 são fixadas
no fundamento de construção com pequenos pregos, nº F230. O
suporte do mastro nº 3 é lixado, para obter a forma certa, antes de
ser colado (ver a fig. 1b). Para fixar, usa-se cola branca.
Fig. 2
Nesta figura vêem-se as peças de armação auxiliares, marcadas
com *, assim como as tiras de suporte, nº 38. As tiras de suporte, nº
38, são coladas no lado esquerdo e direito, respectivamente, das
peças de armação auxiliares e depois pregadas no fundamento
de construção com pequenos pregos, nº F330 (não colar). Os
espaçadores provisórios, nº 38, que vão da peça de armação
auxiliar 9F* a 9A*, são colados nos entalhes das peças de armação
auxiliares. Nas peças de armação auxiliares, marca-se a localização
de cada tira de fechamento de placas já formada.
P
Fig. 3
A primeira tira de fechamento de placas é colada na quilha, dentro
da linha pontilhada. As tiras de fechamento seguintes são coladas
nos lugares marcados (as linhas pontilhadas) nas tiras já colocadas.
As tiras de fechamento de placas já colocadas devem ser lixadas até
ficarem planas em ambas as pontas (proa e popa). Como todas as
tiras de fechamento de placas confluem neste lugar, evita-se, assim,
um engrossamento que não fica bem. Atenção para que não escorra
cola entre as peças de armação auxiliares e as tiras de fechamento
de placas, já que neste caso será mais difícil retirar o casco do
fundamento de construção.
A cola que escorre deve ser removida imediatamente, com um
pano úmido. Até a cola secar, as placas são mantidas juntas com
prendedores de roupa e são pregadas com alfinetes nas peças de
armação auxiliares.
Fig. 4
No casco revestido colam-se as tiras de proa, nº 19 e 20, que são
adaptadas às placas. Deixe o casco repousar um ou mais dias, até
que a cola esteja suficiente seca.
Fig. 5
Nesta foto, uma lateral do barco viking já está pronta e desmontada
do fundamento de construção. Agora, pode-se avançar, mais
tranquilamente, com a segunda parte do casco, já que agora se
conhece o método de construção.
Fig. 6
Esta foto mostra como a tira de distância é colocada no casco
montado e colado. A tira é produzida com o nº 38 e deve medir
exatamente 133 mm. É muito importante que esta tira seja montada,
antes de se continuar a construção, já que o casco poderá sair
de forma ao ser retirado do fundamento de construção. A tira de
distância deve ficar no casco até que sejam colocados todas as
peças de armação, assentos, etc.
Fig. 7
Nesta foto, mostra-se o começo do reforço. Primeiro, são
incorporadas as peças de armação individuais, depois coloca-se a
tira que segue o barco no seu inteiro comprimento (tira de estrutura)
nº 27. Esteja atento para que todas as peças de armação, ângulos,
tiras, (tiras de armação e assentos), etc., devem ser adaptados ao
casco. Em outras palavras: Deve-se lixar assiduamente. É muito
útil fazer as suas próprias tiras de lixar. Na caixa de apetrechos
variados, com certeza há tiras residuais em todas as dimensöes e
espessuras, cola-se, agora, simplesmente lixa de diferentes graus
de fineza sobre estas, com cola de contato, e as tiras de lixar estão
prontas para o uso.
Fig. 8
A fig. 8 mostra o barco viking completamente contruído, pronto
para ser equipado de cordame. A fig. 8a mostra o mastro e a verga
na escala 1:1. Além disso, a seção do timão é mostrada de forma
ampliada. Não se esqueça de lixar a forma dos 2/3 inferiores do
timão, isto é, deve ser lixado até ficar bem fino na parte de trás.
Em conexão com a colocação do cordame, deve-se acrescentar
que todas as fixações (por exemplo, para blocos, etc.), devem ser
munidas de nós. A vela deve ser fixada à verga por um nó (linha de
cordame nº 71) - veja a planta principal.